Perché la carbonatazione del calcestruzzo favorisce la corrosione delle barre di armatura nel cemento armato? |
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Con riferimento alle note pubblicazioni del Prof. Mario Collepardi si riporta
di seguito una sintetica risposta. Per una più dettagliata descrizione
del problema si rimanda a tali pubblicazioni.
- La corrosione è un processo chimico in cui i
materiali costituiti prevalentemente da ferro metallico tendono per loro
natura a combinarsi con l'acqua e l'ossigeno per trasformarsi (attraverso
un processo denominato di ossido-riduzione) in ossidi di ferro, cioè
in ruggine. Fe + O2 + H2O => Fe(OH)2 Questo processo risulta evidente nelle barre di armatura
che vengono lasciate per un certo periodo all'aperto sotto gli agenti
esterni, mentre viene in massima parte eliminato quando le barre sono
inserite in una matrice cementizia. Si potrebbe pensare che il calcestruzzo
che copre le barre di armatura (copriferro) eviti con il suo spessore
il contatto con l'ossigeno e l'umidità esterna e quindi preservi
dalla corrosione le barre. Questa ipotesi non è corretta, infatti,
il calcestruzzo è un materiale altamente poroso e tutt'altro che
impermeabile. Ciò che preserva dalla corrosione le barre è
l'ambiente fortemente basico (pH>13) in cui esse si trovano quando
sono inserite nella matrice cementizia. Infatti, in queste condizioni,
sul ferro si forma un sottile film di ossido ferrico impermeabile e adesivo
al substrato metallico che impedisce all'ossigeno e all'umidità
di raggiungere il ferro metallico e di attivare il processo di corrosione.
In queste condizione si dice che il ferro si protegge in maniera passiva.
Gli accorgimenti da prendere per difendersi dalla corrosione promossa da carbonatazione sono sostanzialmente due: 1) La riduzione del rapporto acqua/cemento che rende la matrice cementizia meno porosa, più compatta e quindi meno penetrabile sia dal complice (CO2) che dai responsabili della corrosione (H2O e O2) 2) L'aumento dello spessore del copriferro che rende più lunghi e tortuosi i processi sia di corrosione che di carbonatazione. Le nuove norme UNI-EN 206 distinguono 4 differenti classi
di esposizione (XC1, XC2, XC3, XC4) riferite alla corrosione delle armature
metalliche promossa dalla carbonatazione per effetto dell'esposizione
all'aria umida. Per ogni classe tali norme indicano (in maniera quantitativa)
gli accorgimenti da prendere sia in termini di rapporto a/c sia in termini
di spessore del copriferro per una corretta progettazione strutturale
rivolta anche alla durabilità dell'opera. Riferimenti:" Il nuovo calcestruzzo" seconda edizione del Prof. Ing. Mario Collepardi edizioni Tintoretto. |